“Tutto è una grande fatica. Sembra assurdo, ma anche solo pettinarmi o vestirmi richiede uno sforzo immane. Scendere dal letto o andare al bagno è il massimo che possa fare. Le faccende sono veramente troppo: non sarei neppure capace di sollevare l’aspirapolvere”.
“A mia moglie è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin nel 2012 per cui ha seguito 6 cicli di chemio. La malattia è regredita, ma ha causato una serie di effetti collaterali che ancora oggi, a distanza di alcuni anni, le condizionano la vita quotidiana. Gli effetti più debilitanti sono la stanchezza con dolori diffusi, facile affaticamento muscolare, insonnia, tachicardia”.
Espressioni di grave sofferenza come queste giungono frequentemente al servizio di help-line dell’AIMaC – Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici (info@aimac.it – numero verde 840 503 579) e ben evidenziano l’entità della fatigue, una vera e propria malattia nella malattia, di cui arriva a soffrire fino al 90% dei pazienti oncologici.